domenica 14 dicembre 2014

Per le strade di Domodossola capitava spesso di incontrare un omino minuscolo, impeccabile nel suo completo giacca e cravatta, e il bel cappotto in inverno - Buongiorno Maestro, Buongiorno Avvocato. Eh già, Antonino Offria era arrivato dalla Sicilia tanti anni fa, nei primi anni'40, per fare il maestro. Ancora in molti se lo ricordavano quel "maestro" severo, ma buono, e in tanti lo salutavano così. Partendo dalla sua Novara di Sicilia era arrivato nell'Ossola portando tutto il buono di una terra generosa. In tutti questi anni vissuti a Domodossola ha portato il suo contributo di cittadino e di uomo di cultura. Dopo aver fatto il maestro, è stato Ispettore del Lavoro e poi Avvocato, ma sempre vicino alla gente con onestà, rispetto della legge e soprattutto del prossimo. Tra le altre cose ha dato il suo contributo come Giudice Conciliatore, ma ha lasciato una sedia vuota anche alla "Cinefoto" di cui è stato uno dei padri fondatori e in pochi lo sanno, ma è stato pure collaboratore dell'Associazione invalidi civili e mutilati di guerra. Lui non era invalido, ma dove poteva dare una mano c'era sempre. Merito che gli riconosceranno sicuramente tutte le persone che l'hanno conosciuto. Appassionato di fotografia ha lasciato tante pellicole e filmati che raccontano quegli anni duri e faticosi, ma meravigliosi per chi, come lui, ha saputo vivere questa terra e costruire una famiglia felice cui dare un futuro. Aveva sposato la Lilia Aschacher, di Macugnaga, quasi a mettere radici che legassero il Nord al Sud in modo indissolubile, e con lei regalava sorrisi in quell'irrefrenabile desiderio di vita e di comunità.  Era da un po' che non si vedeva per le strade della città, infatti gli ultimi due anni li ha passati tra le braccia della figlia Silvia e degli adorati nipoti che lo hanno accudito senza mai fargli perdere la dignità, nonostante una malattia che cancella anche i più elementari ricordi. A salutarlo questo venerdì di fine novembre però c'erano ancora tanti amici, commossi e piangenti, nonostante i suoi 89 anni. Tra gli altri una vecchia collega, la maestra Farina, che, a fatica e con le stampelle, si è avvicinata al feretro già nella vettura e con un foglio in mano ha recitato delle bellissime parole di commiato. Un saluto sincero per un uomo che seppur piccolo è stato "grande" per onestà, rettitudine e altruismo. Un uomo generoso. Parole forse antiche, ma che rimarcano un "esempio" da seguire e non solo da ricordare. Un applauso ha accompagnato così l'inizio del suo ultimo viaggio verso la "Rotonda", il cimitero di Domodossola, com'era solito chiamarlo quando andava a salutare qualcuno dei suoi vecchi amici, tanti, che ci erano già andati prima di lui. Ci mancherà.

Un ultimo saluto al Maestro, all'Avvocato: Ciao Nino, grazie.

Venerdì, 21 novembre 2014


Renato Volpone