La mia amica ieri mi ha detto che esco poco e che sto troppo tempo in casa. Non hai mica novant'anni, ha detto, devi riprendere e darti una mossa. Ha ragione, non posso negarlo. Ma cosa c'è fuori di casa? La mia cerchia di amicizie è davvero ristretta, anche a causa dell'eliminazione alzheimeriana che si è verificata negli ultimi anni. Il che è comunque un bene. E poi ci sono io, che sono fatta così. Le chiacchiere mi annoiano, i discorsi leggeri anche, gradisco di più conversazioni profonde, quelle che ti scavano dentro, che ti fanno crescere.
Io sono diventata grande in questi anni, ma il mondo attorno a me mi sembra ancorato al superfluo, e a me non interessa.
Ho imparato a conoscermi, a capire cosa voglio, a non piegarmi ad incontri di circostanza, ad ascoltarmi e a stare sola. Forse troppo. Ma le sere trascorse con un libro in mano e i gatti che fanno le fusa mi ripagano di giornate a tratti eccessive e a tratti vuote, mi spediscono in un mondo che sarà anche immaginario ma che è quello che regge il gioco della vita, il mondo dei sogni e dei desideri irrealizzabili.
Cambierò ancora, nulla dura, ma per ora sto tanto bene così.